Pochi gruppi armati possono essere paragonati alla maestosità e alla bellezza degli ussari alati polacchi.
La cavalleria degli invincibili ha forti legami con la tradizionale cavalleria orientale. Ben presto però abbandonarono tutti gli elementi orientaleggianti e abbracciarono quelli occidentali.
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Una fusione tra oriente ed occidente e un paio di “ali” legate alla schiena, oppure alla sella del cavallo (vi ricordo che la Redbull non esisteva ancora). Erano alte fino a un metro e mezzo, ricoperte ciascuna da più di trenta penne di aquila montate su di una struttura in legno ricoperta d’ottone e velluto rosso. La funzione delle ali, al di là della mera coreografica, era quella di spaventare, durante la carica i cavalli dei nemici.
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Che cosa significa Ussaro?
Il termine ussaro ha origine dalla parola ungherese ” husz ” ovvero venti e ” ar ” uguale, quindi “uguale a venti” rifacendosi forse ad una disposizione emanata dal re di Ungheria Mattia di Corvino sul finire del ‘400. Tale disposizione prevedeva che in caso di guerra, ogni possesso laico o ecclesiastico doveva fornire circa venti uomini all’esercito.
Una seconda interpretazione invece, fa derivare il termine da ” huszar ” nel significato di “ventesimo”, ovvero l’obbligo dei villaggi di fornire un uomo su venti per far fronte ai turchi.
Esiste una terza interpretazione, secondo la quale il termine possa derivare dallo slavo ” gussar ” propriamente ” bandito o predone “, in quanto i primi ussari si distinsero per le loro razzie e scorribande.
Il dibattito etimologico è ad ogni modo tutt’ora aperto. Quello che sappiamo con certezza è che la cavalleria ussara derivi da un connubio di tradizioni cavalleresche orientali ed occidentali.
L’armata degli invincibili
Gli ussari alati hanno combattuto per l’ Europa orientale contro svariati eserciti ( russi, svedesi, ecc…) e rimasero imbatutti per circa 3 secoli. La battaglia di Zolte Wody nel 1648 contro i russi mise fine a questo primato.
Ad ogni modo raggiunsero il loro apogeo con l’assedio di Vienna nel 1683, infatti il re polacco Jan III Sobieski comandò la carica di tremila ussari contro l’esercito ottomano, sbaragliandolo definitivamente.
Armature costosissime e scenografia spettacolare
Gli ussari alati univano ad una scenografia d’impatto, una utilità pratica e tattica. I cavalieri indossavano:
- busto corazzato alla ussara,
- armatura completa di mezzi bracciali,
- antibraccio a piastre ed elmo (caschetto da ussaro) con orecchioni, gronda e nasale scorrevole a scudo.
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Gli husaria si caratterizzando per la particolare vivacità dei colori delle loro giubbe imbottite e per il singolare copricapo (colbacco) di pelliccia, ornato di penne, che portano in battaglia. L’arma per eccellenza era una lancia lunga fino a 5 metri, dalla quale sventolava uno stendardo a fiamma singola o doppia. Oltre a questa i cavalieri erano anche armati di una o più spade e armi da fuoco.
Con lo scemare della ricchezza e della potenza del Regno di Polonia, i reggimenti di ussari alati, costosissimi da mantenere e sempre meno funzionali da un punto di vista strategico, vennero sistematicamente ridotti. L’unità venne sciolta definitivamente nel 1775 dal Sejm, che integrò i reggimenti rimasti nelle cosiddette “Brigate di Cavalleria Nazionale”.
Riferimenti bibliografici: