Nato in Lituania nel 1911, esule dalla Polonia sin dal 1951, Miłosz ha ricevuto quella che si potrebbe definire l’educazione standard dei paesi dell’Europa orientale, che ha incluso, fra l’altro, l’esperienza del cosiddetto Olocausto, già da lui profetizzata nelle liriche della seconda metà degli Anni Trenta.
Czesław Miłosz è stato uno dei più grandi poeti del nostro tempo e forse il più grande. Così scriveva Iosif Brodskij, poeta, saggista e drammaturgo russo naturalizzato statunitense.
Poi giunse, nel 1980, il premio Nobel – e molti lettori in tutto il mondo cominciarono a scoprire l’opera complessa e intensa di questo scrittore, che da anni si trovava nella paradossale condizione di essere circondato da persone che non leggevano la sua lingua, mentre i suoi libri erano proibiti a coloro che la leggevano.
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Le poesie di Czesław Miłosz sono intellettuali e le metafore che usa sono suggestive. Un tema ricorrente nei suoi lavori è la Catastrofe. Il suo lavoro degli anni ’30 fu caratterizzato proprio da questo aspetto prima della seconda guerra mondiale. In questo periodo viene ricordato per le sue poesia apocalittiche.
Le poesie scritte durante la guerra non contengono più così tanto pathos. Sono molto meno decorative. Il poeta si concentra sulla comunicatività del poema – sulla comprensibilità del suo contenuto filosofico e intellettuale. Miłosz dedica alcune di queste poesie alla Varsavia occupata.
Insomma introdusse un nuovo genere letterario nella letteratura polacca: un trattato poetico (poesia-trattato), che, secondo il poeta, era diretto contro la modernità intesa come restringere ed espandere la “capacità” della poesia.
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Nel trattato morale pubblicato nel volume della luce del giorno condanna la scomparsa dei valori, critica la mancanza di moralità e indica ciò che secondo la sua opinione dovrebbe essere cambiato nella mentalità umana.
La sua consacrazione internazionale avviene nel 1980 quando Czesław Miłosz è diventato un vincitore del premio Nobel. Il riconoscimento mondiale ha permesso ai suoi libri di essere pubblicati nel paese.
Il premio Nobel per Czesław Miłosz non è solo un premio per i talenti. È anche una ricompensa per la perseveranza e la lealtà alla voce interiore che lo ha guidato attraverso gli agguati della storia e l’entanglement delle esperienze personali. Le opinioni di Milosz sono chiare, ma la poesia oscura, intrecciata nella sua ricchezza. Il lavoro di Miłosz, forma un universo poetico in cui ironia e armonia convivono misteriosamente, ispirazioni romantiche e rigore intellettuale.
Il poeta polacco muore il 14 agosto 2004 a Cracovia. Fu sepolto nella Cripta al merito di Skałka.