Con l’era dei Jagelloni inizia l’età d’oro della Polonia. Il Paese diventa la maggiore potenza europea ed estende i suoi confini a nord e a est (1386-1434).
Da quel momento in poi conosciamo tutti la travagliata storia della Polonia fatta di spartizioni, regime comunista e rivoluzioni. Ad un tratto la rinascita. Con un ritmo ininterrotto di alta crescita economica, una media del 4,2% annuo tra il 1992 e il 2009, la Polonia diventata la settima più grande economia dell’UE con PIL totale di 585 miliardi di euro.
Source: Trading Economics
Sicuramente, la forza e la capacità di recupero dell’economia polacca può essere attribuita al suo grande mercato interno. Gli ingredienti perfetti di questa strabiliante crescita economica si trovano nelle riforme economiche e nelle politiche prudenti adottante dal Paese. Il tutto legato ad una coerente strategia dell’EU che funge da importante disciplina per l’integrazione politica ed economica. Inoltre un vivace scenario imprenditoriale di piccole e medie imprese (PMI), che beneficiano di un ampio mercato interno e di forti vantaggi competitivi nei paesi europei limitrofi, sono state un’importante fonte di crescita.
Lo scenario polacco non può non far riferimento ai grandi afflussi di immigrati provenienti dall’Ucraina e dai paesi del Commonwealth of Independent States (CIS) che hanno sostenuto il mercato del lavoro, la competitività delle esportazioni, il mercato immobiliare e il consumo interno.
La resilienza della Polonia è stata dimostrata durante la crisi finanziaria del 2008/09, quando è stato l’unico paese dell’UE ad evitare la recessione.
Una volta definito lo scenario nel suo complesso, possiamo esaminare nel dettaglio i fattori che hanno influenzato maggiormente la nuova età dell’oro della Polonia.
Forte consumo domestico
Una delle caratteristiche più importanti dell’economia polacca è il suo ampio mercato interno di consumatori, che comprende il 61% del PIL, superando la media UE e, a tale riguardo, ricorda più gli Stati Uniti. In effetti, il consumo delle famiglie, guidato da un forte mercato del lavoro e da una crescita salariale superiore al 5%, dovrebbe continuare a essere uno dei principali motori dell’economia polacca nel medio termine. La politica del governo è incentrata sui trasferimenti sociali.
Source: Instragram: @malopolskiurzadwojewodzki
Spese infrastrutturali
In termini di investimenti infrastrutturali, la Polonia è stata il principale beneficiario dei fondi UE dal 2007 al 2013 e dal 2014 al 2020, con 102 miliardi di euro e 106 miliardi di fondi ricevuti e da ricevere rispettivamente per ciascun periodo. Prevediamo che la Polonia continuerà a ricevere fondi UE netti a un ritmo di circa lo 0,8% del PIL all’anno, anche oltre il 2020.
Source: By Cybularny -The Warsaw Hub CC0, Link
I settori dell’edilizia e del settore immobiliare sono in piena espansione, trainati da progetti infrastrutturali e crescenti attività commerciali e dall’espansione di centri di servizi globali in Polonia, con società internazionali come IBM, Citi Group, Credit Swiss e Capgemini che trasferiscono parte delle loro attività nel Paese.
L’industria dei videogiochi
La Polonia è anche riuscita a trovare solide fonti innovative di crescita nella “Nuova economia”. Uno dei settori in più rapida crescita è lo sviluppo di videogiochi.
Il successo di CD Projekt, ora una società con una capitalizzazione di mercato di oltre 5 miliardi di euro, ha innescato una crescita impressionante nel numero di sviluppatori di videogiochi nel paese. Attualmente, ci sono oltre 300 società di sviluppo di giochi che operano in Polonia e oltre 20 sono quotate alla Borsa di Varsavia.
Il mercato polacco offre agli investitori una proposta allettante. Sebbene potremmo essere vicini al picco del ciclo macro, è improbabile una forte decelerazione dell’economia a causa dei forti fattori di crescita interna in atto.
Investitori di tutto il mondo CAPITALIZZATE 😉
Fonti:
How Poland’s ‘golden age’ of economic growth is going unreported ǀ View by Eglé Fredriksson