Gli ultimi dati del 2018 provenienti dalla Camera di Commercio e Industria Italiana in Polonia ci mostrano che sono oltre 3 mila le società italiane che operano sul territorio polacco con un fatturato totale di 20 miliardi di euro. Questi dati non prendono in considerazione le attività commerciali come i ristoranti italiani.
L’Italia quindi, è uno dei maggiori investitori stranieri in Polonia assieme ai cugini francesi. Infatti secondo uno studio commissionato da KPMG, una delle più grandi multinazionali che fornisce servizi alle imprese, il 75% delle società francesi valutano positivamente o molto positivamente l’attrattiva degli investimenti in Polonia.
Ritornando all’Italia, la maggior parte degli investimenti sul territorio polacco riguarda le seguenti province:
- Mazowieckie (36%)
- Śląskie (18%)
- Dolnośląskie (10%)
- Małopolskie (8%)
Tra le aziende dominano quelle legate:
- all’industria automobilistica (31 %)
- alla produzione (23%)
- alle attività scientifiche e tecniche (10%).
Il potenziale di cooperazione economica tra Italia e Polonia è molto ampio. Ecco perché tra maggio e giugno 2019 è stato presentato a Wroclaw un ciclo di conferenze (Roadshow) dedicate ai 100 anni delle relazioni diplomatiche tra Italia e Polonia. Gli incontri sono stati realizzati dall’Ambasciata, ICE e Camera di Commercio e sono state un modo per gli imprenditori italiani di fare networking con controparti polacche, all’interno di uno spazio dedicato denominato “Piazza Italia”, previsto in ogni tappa del Roadshow.
Source: Ministero degli affari esteri e della Cooperazione Internazionale
Molto significativo è stato l’intervento dell’Ambasciatore italiano: “Molte imprese generano una quota rilevante del loro fatturato proprio in questo Paese. Le nostre economie sono interdipendenti e complementari, per cui è assai importante elaborare assieme nuovi schemi innovativi, peraltro alla viglia di un periodo di trasformazioni tecnologiche probabilmente epocali. In questo senso, occasioni come queste contribuiscono a creare terreno fertile per lo sviluppo di sinergie e percorsi condivisi”.
Source: gazzettaitalia
Mancanza di manodopera
Gli imprenditori italiani, quelli alle prime armi, apprezzano soprattutto la possibilità di creare rapidamente una o più società. A loro volta, i grandi investitori contano su incentivi fiscali e altri vantaggi dello sviluppo di un’impresa in Polonia.
C’è solo un problema: la mancanza di dipendenti qualificati.
Le informazioni fornite dalle società associate alla Camera mostrano che il principale problema riscontrato dagli imprenditori italiani, in particolare dalle aziende manifatturiere, è la mancanza di persone che lavorano. La maggior parte delle società italiane di produzione si trova in Slesia e Bassa Slesia, dove questa mancanza è particolarmente evidente.
Non c’è affatto disoccupazione – è circa il 3-4 %, ovvero le persone che non vogliono o non possono andare al lavoro.
Sempre più industrie si lamentano della mancanza di manodopera e sopratutto impiegati qualificati. A colmare questo gap e a salvare gli investimenti sono i lavoratori che provengono dall’Ucraina o Bielorussia.
Infatti nel 2017 la Polonia ha dato più permessi di soggiorno di qualsiasi altra nazione dell’Unione Europea. L’86 per cento di quei permessi è andata a cittadini ucraini.
Gli ucraini migrano verso gli altri paesi europei in cerca di migliori condizioni di vita, mentre la Polonia li accoglie perché ha grosso bisogno di manodopera a basso costo.