Molte sono le vicende storiche che accomunano di due Paesi. Vicende che iniziano nel lontano Risorgimento e si intensificano durante la Seconda guerra mondiale.
Gli anni del Risorgimento
I due popoli condivisero battaglie comuni contro l’impero Austro-Ungarico. Ed è proprio la lotta contro il nemico comune che crea fratellanza tra le due Nazioni. Infatti è l’unico caso al mondo in cui i due inni nazionali si citano a vicenda. Nella Mazurka di Dąbrowski, scritto a Reggio Emilia nel 1797, dopo che le truppe polacche si erano unite a Napoleone nella Campagna d’Italia, questi incitavano il loro generale a guidarli “dalla terra italiana alla Polonia”, per riconquistare l’indipendenza dopo la spartizione della Nazione. Invece in quello di Mameli, nelle ultime strofe, si parla di “sangue d’Italia e sangue polacco” versato per la libertà.
La Seconda guerra mondiale
Nei nostri libri di storia, l’importanza dei polacchi nella liberazione d’Italia dal nazifascismo è legata alla battaglia di Montecassino. Quello polacco infatti, era il contingente alleato più numeroso in Italia. La gloriosa battaglia, che portò allo sfondamento della Linea Gustav e quindi alla rapida liberazione di Roma, culminò con la presa delle rovine dell’abbazia. Sulla cima del monte venne issata la bandiera polacca. L’armata polacca combatté con tenacia: “per la nostra e la vostra libertà” come scritto al cimitero polacco di Montecassino. La speranza era quella di riscattare la propria nazione, combattendo per la libertà di altre. Con il loro esercito, in seguito, contribuirono alla liberazione di tutta la fascia Adriatica italiana. Liberarono città come: Ancona, Imola e Firenze arrivando fino a Bologna dove furono accolti con entusiasmo dal popolo Italiano.
Un legame indissolubile c’è tra questi due popoli. L’uno ha influenzato l’altro, ma l’altro ha salvato il primo.