Il PIL è la somma del valore aggiunto nell’economia in un dato periodo di tempo. Questo valore, si definisce come il valore della produzione al netto del valore dei beni intermedi usati nella produzione stessa.
Le società straniere generano una sesto del valore aggiunto nell’economia polacca – riferisce Eurostat.
Come si può vedere dal grafico, la quota di società americane è aumentata significativamente negli ultimi anni. Mentre nel 2010 hanno prodotto solo l’1,3%. nel 2016 hanno raggiunto il 2,2%. Il valore aggiunto delle società americane in Polonia è raddoppiato. Anche la quota di aziende britanniche (Wielka Brytaniae) e tedesche (Niemcy) è aumentata.
I tempi in cui il termine “Polnische Wirtschaft” (economia polacca) in Germania era sinonimo di inefficienza e caos sono definitivamente tramontati. La Polonia ha usato gli investimenti tedeschi come benzina per un’economia che per tutti gli anni Duemila è cresciuta in media del 3% all’anno e che, unico caso in Europa, non ha mai sperimentato la recessione dopo la crisi mondiale del 2008.
Source: lepszypoznan, Sede della Volkswagen a Poznan
Nel caso degli americani invece, si può dire che sono più propensi a investire in Gran Bretagna. Infatti producono quasi il 6% di valore aggiunto contro il 2,2% polacco. Tuttavia hanno società attive in Germania e in Irlanda. In quest’ultimo controllano fino al 22% del PIL del Paese.