Nel pomeriggio del 21 Maggio, all’uscita del Quirinale Luigi Di Maio ha dichiarato ai giornalisti di aver indicato il nome di Giuseppe Conte al Presidente della Repubblica Mattarella, a cui spetta l’ultima parola per l’assegnazione dell’incarico di premier. Luigi Di Maio ha ggiunto che la scelta sarebbe ricaduta sulla figura di Giuseppe Conte – il quale dichiara di non aver votato nè Lega, nè movimento 5 stelle – poichè rappresenta sintesi del movimento cinquestelle.
Ai leader Luigi Di Maio e Matteo Salvini, il presidente della Repubblica ha fatto presenti le preoccupazioni per i segnali di allarme sui conti pubblici e sui risparmi dei cittadini e ha ricordato l’importanza cruciale del ruolo che la Costituzione assegna al presidente del Consiglio: un ruolo di responsabilità diretta e di direzione della politica generale del governo. Il messaggio è che il prossimo premier dovrà essere una figura politicamente solida, che non debba sottostare ai diktat dei due partiti che lo hanno indicato.
Il 54enne Giuseppe Conte è avvocato e ordinario di diritto privato all’Università di Firenze, e figurava tra i nomi scelti da Luigi Di Maio nell’elenco dei ministri dell’eventuale governo Cinque Stelle. Si è laureato in Giurisprudenza presso l’Università “La Sapienza” di Roma e nel corso della sua carriera accademica ha insegnato diritto civile e commerciale presso l’Università di Roma Tre, la Lumsa di Roma, l’Università di Malta e quella di Sassari. Conte è membro del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa, e ha presieduto la commissione speciale del Consiglio di Stato che ha “destituito” Francesco Bellomo, il consigliere finito nella bufera per i corsi per aspiranti magistrati conditi da avances, minigonne e “contratto” per le borsiste.
Intanto la lista di ipotetici ministri comincia a prender forma: Salvini e Di Maio figurano rispettivamente all’Interno e allo Sviluppo economico.
Tra i nodi irrisolti, quello del ministero dell’Economia. Il nome sul quale M5S e Lega avrebbero trovato una convergenza è quello dell’ex ministro del governo Ciampi, Paolo Savona, gradito alla Lega e più volte ospitato sul blog del Movimento in passato. Un nome che però provoca perplessità al Colle, per le sue posizioni anti-euro. Il resto della squadra prende via via forma con l’assegnazione, ormai quasi certa, del ministero della Difesa al M5S. Ancora in bilico il ministero delle Infrastrutture e Trasporti, soprattutto dopo le frizioni tra M5S e Lega sul progetto della Tav Torino-Lione.