Sei vegetariano ma al sushi non puoi proprio rinunciare. E che dire dei pranzi con i parenti? Non puoi non assaggiare il delizioso ragù di carne della nonna. Bene, la dieta flexitariana è una valida soluzione e un sano compromesso. Infondo mangiare lo Zurek senza pancetta e salsiccia è immorale.
Il Flexitarianismo e le sue regole
Il termine è un composto di «flessibile» e «vegeterianismo» e fa riferimento a un dieta che predilige le verdure concedendo qualche pasto a base di carne. Proprio così parliamo di concessione non di “sgarro”. Ecco a voi un esempio di dieta flexitariana:
Quindi il pregio di questa dieta è l’essere equilibrata tenendo conto del fabbisogno energetico giornaliero soggettivo. Alla base però vi è il consumo di una porzione di frutta ad ogni pasto: l’ideale è prevedere una porzione di frutta cruda e una di frutta cotta al giorno e, per gli spuntini, frutta secca o disidrata. Altra regola è inserire tra le proprie abitudini alimentari il consumo di cereali stufati o bolliti e abbinati ai legumi. Pesce, uova, latte e yogurt 2-3 volte durante la settimana.
La dieta predilige quindi le proteine vegetali senza però eliminare del tutto quelle animali. Quindi anche se in quantità limitate carne, pesce e comfort food si possono mangiare.
La Polonia riduce il consumo di carne
Secondo il rapporto IQS, sono sempre di più i polacchi che hanno ridotto il consumo della carne. Il fenomeno sta germogliando in Polonia sopratutto tra i millennials.
Lo studio mostra che un terzo della popolazione polacca limita il consumo di carne, il 9% lo fa in misura significativa, ma solo l’1% degli intervistati dichiara di seguire una dieta vegana. Lo studio IQS mostra che grande parte dei polacchi si definiscono flexitariani, cioè persone che limitano la quantità di pasti a base di carne nel loro menù giornaliero o mangiano carne solo occasionalmente ad esempio fuori casa, a feste di famiglia, ecc.
Le preoccupazioni dei rappresentanti dell’industria della carne
Il minor consumo di carne da parte dei polacchi si traduce in ansia tra i proprietari di aziende agricole e le imprese di trasformazione della carne. Si scopre che gli abitanti della Polonia mangiano meno carne rispetto ai cittadini di altri paesi europei. Questo stato di cose può avere gravi conseguenze sui consumi.
Gli abitanti degli Stati Uniti e dell’Australia consumano annualmente tra 100 e 120 chilogrammi di carne per persona. In Polonia, da 70 a 80 kg e questo numero si sta riducendo sempre di più. Secondo l‘INN Poland, gli allevatori di animali da macello vogliono che ogni polacco consumi circa 25 chilogrammi di carne in più rispetto ad oggi. Il problema è che questo è in contraddizione con le raccomandazioni dell’Istituto di cibo e nutrizione. Infatti la nuova piramide alimentare mostra che frutta e verdura dovrebbe essere almeno la metà di ciò che mangiamo durante il giorno, mentre il consumo di carne (specialmente carne rossa e prodotti trasformati) dovrebbe limitarsi a circa 0,5 chilogrammi a settimana (o circa 25 kg all’anno).