Bona Sforza, duchessa di Bari e regina di Polonia, è stata una figura di altissimo rilievo nella storia Europea. Donna amatissima e di forte autorità viene ricordata sopratutto per aver portato un pò d’Italia nella cucina Polacca. Ma alla corte di Wawel la sua dieta “bio”, non venne inizialmente apprezzata.
Di Anonimo (Polonia) – Opera propria (BurgererSF), Pubblico dominio, Wikipedia
In Polonia si pensa che proprio la regina Bona avesse importato, nel cinquecento, la radice di prezzemolo, il sedano rapa, la verza, il cavolfiore, il porro, l’insalata e tante altre verdure perciò il mazzetto di vegetali venduto in ogni negozio polacco è chiamato comunemente “włoszczyzna“ che letteralmente vuol dire: “qualcosa d’italiano”.
Non possiamo dire esattamente cosa Bona abbia importato in Polonia. Non ci sono fonti storiche che ci permettono di esplorare quest’aspetto culinario e culturale. Una cosa è certa, la regina prestava molta attenzione alla qualità del cibo e non rinunciò mai alla dieta mediterranea. Così al castello di Cracovia arrivarono le prelibatezze italiane che negli anni furono apprezzate dal popolo polacco. La regina infatti durante il suo soggiorno in Polonia faceva preparare dai suoi cuochi molte specialità pugliesi. Per questo motivo la lingua polacca dell’ epoca di Bona, si arricchì nel settore culinario di nuovi termini di origine pugliese e barese come “kalafior“, “cykoria“, “vampajoly” (lampascioni) e “pomidory.”
Le abitudini culinarie dei polacchi sono cambiate grazie alla regina del bio. Chi l’avrebbe mai detto che i pranzi reali fossero a base di verdure?