Bevande calde del passato: la storia di 5 drink invernali

, February 22, 2024
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Con l’arrivo dei primi freddi, nulla scalda il corpo e l’animo come una bevanda calda. Che si tratti di rientrare in casa dopo una giornata trascorsa all’aperto o di rilassarsi dalle fatiche della settimana, un buon drink calorico è ciò che ci vuole per ritemprarsi.

Le origini di molte di queste bevande riscaldanti risalgono a secoli fa e hanno attraversato epoche diverse, mantenendo inalterata la loro funzione benefica. Il punch ad esempio deve le sue origini ai viaggi commerciali inglesi in India nel 1600, quando venne scoperto come ottimo rimedio contro il freddo grazie alla combinazione di frutta, spezie e alcol. Anche il grog, nato come bevanda energizzante per i marinai della marina inglese nel 1700, prende il nome dall’ammiraglio che per primo la propose.

Altre ricette hanno invece radici più recenti ma non per questo meno consolidate nel tempo. L’Irish Coffee, ideato da un barista irlandese negli anni ’40 per scaldare i passeggeri durante le traversate oceaniche, in poco tempo si è diffuso in tutto il mondo grazie alla sapiente unione di caffè, whisky e panna.

In questo articolo andremo a scoprire 5 tra i drink invernali per eccellenza, svelandone la storia e la ricetta originale. Un tuffo nelle antiche tradizioni da gustare con una bevanda calda tra le mani, per ritrovare calore e conforto anche nei mesi più freddi.

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Il punch, la bevanda degli inglesi in India

Il punch è forse la bevanda invernale per eccellenza, le cui origini sono da ricercarsi proprio nelle fredde traversate del 1600. Fu durante i viaggi commerciali in India che gli inglesi scoprirono la ricetta di questo mix dissetante e energizzante a base di succhi di frutta, spezie, alcol e acqua.

Rapidamente la bevanda fece il giro del mondo: i marinai iniziarono a portarne la ricetta nei propri viaggi, facendola conoscere prima in Europa e successivamente nelle colonie americane.

Ancora oggi il punch rimane una calda e confortante bevanda in grado di scaldare nelle fredde sere invernali. La ricetta originale prevede succhi di agrumi come arance, limoni e pompelmi freschi miscelati con un buon rum scuro, zucchero quanto basta a dolcificare ed acqua calda. A questi ingredienti base si possono aggiungere delle spezie come noce moscata, chiodi di garofano o zenzero, che ne esaltano l’aroma. Una volta versato nelle tazze, il punch viene guarnito con fette di frutta fresca, decorando così con allegria la bevanda.

L’invenzione dell’ammiraglio Vernon: il Grog inglese

Un’altra bevanda dalle nobili origini è il grog, nato direttamente in mare per riscaldare i marinai della marina inglese ormai nel lontano 1700. Il suo nome deriva da quello dell’ammiraglio Edward Vernon, soprannominato “Old Grog” per via del suo abituale cappotto di grosgrain. Fu proprio lui ad intuire le virtù riscaldanti e ricostituenti di questa bevanda a base di rum, lime e acqua calda. Da allora il grog divenne il drink preferito dagli equipaggi, specialmente durante i lunghi mesi trascorsi in mare.

La ricetta tradizionale prevede la miscelazione di rum scuro jamaicano con succo di lime fresco, che ne esalta la fragranza agrumata. A questa base alcolica e acidula si aggiunge poi un pizzico di zucchero, quanto basta per addolcire senza appesantire. Il tutto viene poi scaldato con dell’acqua bollente direttamente in un’apposita boule.

Il vino speziato, caldo e beverino

Anche il vin brulé trae origine dalla vecchia tradizione, essendo conosciuto in Francia fin dal Medioevo. Letteralmente “vino bruciato“, deve il suo nome agli aromi che sprigiona durante il riscaldamento.

La ricetta classica prevede di riscaldare a fiamma bassa di vino rosso con zucchero e aromi come buccia d’arancia, di limone o di pompelmo rosa, uniti a 4-5 chiodi di garofano.

Si lascia scaldare senza far bollire, giusto il tempo necessario affinché si sprigionino tutti i profumi delle spezie e si ottenga un sapore avvolgente e corposo. Una volta ultimato, il vin brulé fumante viene servito in tazze di legno o di ceramica, scaldando corpo e anima con la sua calda anima dolce e speziata.

L’irish coffee, un successo irlandese

Tra i drink invernali più amati a livello internazionale troviamo l’Irish coffee, un classico nato per caso negli anni ’40. Fu Joe Sheridan, un barista dell’aeroporto di Shannon in Irlanda, ad avere l’intuizione di miscelare caffellatte caldo, whisky irlandese e panna montata, in modo da offrire ai passeggeri dei voli transatlantici una bevanda riscaldante e aromatica. Il successo fu immediato e in poco tempo l’Irish coffee divenne popolare ovunque.

La ricetta originale prevede un caffè robusto e cremoso, da scaldare accuratamente insieme ad un buon whisky irlandese, meglio se invecchiato in botte di quercia. Dopo aver mescolato gli ingredienti, si completa con una spuma abbondante di panna montata, da guarnire sul bordo della tazza.

Il suo sapore armonico riesce ad unire in maniera equilibrata la nota amarognola del caffè, il carattere speziato del whisky e la cremosità della panna. Un concentrato di calorie e benessere pronto a scaldare i freddi pomeriggi invernali.

Da rimedio per la tosse a drink: hot toddy

Tra i drink domestici per eccellenza troviamo l’hot toddy, una bevanda diffusa soprattutto in Gran Bretagna e Stati Uniti. Le sue origini risalgono probabilmente al XVII secolo e si pensa derivi dalla parola “tod“, che in scozzese indica l’orzo, uno degli ingredienti base della versione originale.

Oggi la ricetta più nota prevede l’utilizzo di un buon whisky, meglio se di malto, da scaldare insieme ad acqua calda, succo di limone fresco e un cucchiaino di miele o zucchero. Si lascia andare dolcemente in una tazza, mescolando di tanto in tanto, così da far sciogliere completamente lo zucchero e amalgamare gli aromi.

Il risultato è una bevanda avvolgente e dissetante, in grado di alleviare i malanni di stagione grazie alle virtù del whisky, del limone e del miele. Un caldo abbraccio per il corpo e lo spirito da gustare soprattutto nei pomeriggi più uggiosi.

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