1° settembre 1939 – l’inizio della seconda guerra mondiale

, September 1, 2021
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Il 1° settembre 1939,  la Germania invase la Polonia, iniziando la più sanguinosa delle guerre mai esistite. 82 anni fa, alle 4:45 del mattino, secondo il piano “Fall Weiss” approvato da Adolf Hitler,   l’esercito tedesco attraversò i confini polacchi. L’attacco avvenne senza una dichiarazione di guerra, da nord, ovest e sud. Al mattino, la  corazzata

Il 1° settembre 1939,  la Germania invase la Polonia, iniziando la più sanguinosa delle guerre mai esistite. 82 anni fa, alle 4:45 del mattino, secondo il piano “Fall Weiss” approvato da Adolf Hitler,   l’esercito tedesco attraversò i confini polacchi. L’attacco avvenne senza una dichiarazione di guerra, da nord, ovest e sud. Al mattino, la  corazzata tedesca “Schleswig-Holstein” iniziò a bombardare Westerplatte (Deposito di transito  militare nella Città Libera di Danzica), difesa da circa 200 soldati polacchi.

Per 7 giorni, i soldati polacchi respinsero eroicamente gli attacchi tedeschi dal mare, dalla terra e dall’aria, diventando un simbolo della resistenza dell’intero paese. Allo stesso tempo, la Luftwaffe effettuò incursioni su un certo numero di città polacche: le bombe caddero anche a Wieluń, uccidendo circa 1200 civili. La città non aveva alcun significato strategico e non era difesa da un esercito, e tra gli edifici distrutti vi era persino un ospedale.

Nel villaggio di Mokra (a nord-ovest di Częstochowa) ci fu una battaglia in cui la Brigata di Cavalleria Volyn, comandata dal colonnello Julian Filipowicz, respinse eroicamente gli attacchi delle truppe corazzate tedesche, sostenute dall’aviazione. Il Colonnello subordinato Filipowicz fu distrutto da circa 100 veicoli nemici. Il caporale Leonard Żłób – uno dei conquistatori dei carri armati tedeschi – fu il primo soldato polacco di questa guerra a ricevere l’ordine “Virtuti Militari”.

Nella battaglia di Krojantami due squadroni del 18° reggimento Uhlan della Pomerania fu fermato dalla marcia del XIX Corpo Panzer del generale Heinz Guderian.  Questo evento contribuì alla nascita della leggenda della cavalleria che attaccava i carri armati con le sciabole,   diffusa dalla propaganda tedesca e spesso ripetuta nei  dibattiti politici e storici del periodo comunista. Sin dal primo giorno di  guerra, i tedeschi spararono ai civili polacchi, in particolare ai rappresentanti  dell’intellighenzia, che dovevano  essere uccisi come parte dell’operazione “Tannenberg”. I crimini sono stati commessi da unità delle Einsatzgruppen (polizia di sicurezza)   e selbstschutz – un’organizzazione paramilitare, che riunisce i tedeschi che vivevano in Polonia.

Sotto:  una famosa foto di propaganda in scena in cui i soldati tedeschi attraversano il confine polacco.

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